Passport 31 ed è subito Dovizioso.

Ogni dieci anni, un uomo, o una donna, deve rinnovare il passaporto.
In realtà va proprio rifatto, ma avere già il “vecchio” o quello ancora in uso (ma vicino alla scadenza) aiuta molto.
Cioè, credo aiuti perché ci si evita sicuramente il passaggio “denuncia di smarrimento” dai carabinieri.
Vuttana se divago sempre! Chiamatemi Dottor Divago va là!

Comunque, questa mattina, per necessità d’urgenza, mi reco in questura con tutto il necessaire per il rinnovo del passaporto.

Vocina concreta – Sei sicuro di avere tutto salamandrone? Tutto tutto?
Me medesimo – Si si….credo. Dai, al massimo “chiedo quando arrivo allo sportello…”

CHIEDO QUANDO ARRIVO ALLO SPORTELLO…
(leggete questa frase in slow motion).

Allora, arrivo poco dopo l’apertura degli uffici, sono le 9:30 e c’è già il mondo intero in attesa, e quando dico “il mondo intero” intendo letteralmente, IL MONDO INTERO.
Una folla di persone e famiglie di tutte le etnie possibili, tutti al loro posto, tutti ordinati, nessuno che si lamenta.
Perfetto, amo questo tipo di convivenza ed educazione, mi rasserena e mi fa sperare in un futuro roseo e pieno di speranze.

Speranze che però, crollano miseramente, quando noto il numerino sul mio tagliandino eliminacode:
(E adesso con tutto il pathos possibile vi lascio alla battuta sotto.)

Ho il 31 e sul display dedicato è appena scattato il  2.

Vuttana…
Dopo un sussulto esofageo simile ad un rutto in falsetto, respiro, medito e TAAAC! Sfodero la mia macchina del tempo personale, l’arma segreta che molti detestano ma che tutti usano come se non ci fosse un domani:
il TELEFONINO!!!
(se scrivevo smartphone faceva troppo poco salamandrone scusate).
E così, insieme al tempo, anche i numeri passano e un social diving può accompagnare Solo (e la S è maiuscola apposta) … 3, 4, 5, un like di qua, 6, 7, 8, una faccina di là, 14, 15, 16, una GIF sympa, 25, 26, 27, eeeeEEEE SBABBAAAAM… Eccolo qua!
Puntuale come le emorroidi dopo un panino finocchiona e nutella, arriva il dubbio.
Quel dubbio terrificante che si insinua nella mente come una lumaca centauriana, procurandoti sudorazione, pensieri/bestemmia e fiato corto e che da li a poco si trasformano in catastrofica certezza:

HO DIMENTICATO IL BOLLO DA SBORANTASETTANTAMILEEURI !!!
E IL BOLLETTINO POSTALE DA QUARANTACAZZOBOIAEURI !!!

Qualche decinaia di millesimi di silenzio catartico, sfogato poi con un pubblico, straziante e, sottovoce SANTODDDIO! Ma poi… Calma! Relax! Salamandro, RE LAX! Respira e pianifica un piano B, sai che ti piacciono i piani ben riusciti no? Dai gasati e tira fuori il McGyver che è in te.
Ok, ci sono, osservo il mio numero, è sempre il 31.
Osservo il display, è ancora fermo sul 27.
Ottimo, hanno bisogno di tempo come ne ho bisogno io, mi dico, ma poi…
Niente, non riesco a mantenere il controllo e travolto dal panico da canocchia maledetta (errore della minchia) e dalle incertezze adolescenziali di un quarantenne, evoco l’aiuto da casa, magari i due salassi si possono effettuare anche allo sportello della questura e tutte ste pugnette mentali sono gratuite, dai cazzo!

Driiin… Driiin… Driiin… Ed ecco che risponde, ascoltando poi il tutto…

Il Mr. Wolf di turno, mi conferma, purtroppo, la non fattibilità dei due pagamenti allo sportello della questura e mi congeda con un “hasta la vista baby!”
Nel mentre, sono già in cammino alla ricerca di una tabaccheria, so che è li in zona, ne sono certo, dannazione! Ma non riesco a ricordare dove… SANTODDDIO, dove cazzo sei?
Oblio e solitudine… Arrivo nella zona morta, niente e nessuno, solo morte e disperazione, e mentre realizzo che la Tabaccheria di cui sopra era vicinissima all’entrata della questura, ovvero, esattamente dalla parte opposta di dove ero finito io, ovvero, ai confini della realtà, un guizzo 犀利士
di adrelina e Piero PelùAAA mi colgonoooAAA rinvigorendomi e STOP, mi giro in direzione Tabaccheria che Robocop levati proprio, e lo faccio così di scatto che devo aspettare i piedi a sedere.

Corri ragazzo laggiuAAA, TANNANA!  Senza guardarmi indietro e nemmeno davanti distruggo auto della polizia, muri, cabine del telefono, paninoteche e vasche da bagno abbandonate ma finalmente ecco laTabaccheria.

Entro e, facile, troppo facile. Pago l’economicissima marca da bollo, dove marca sta probabilmente per Armani e tento il colpaccio! La botta di culo epocale e chiedo, con una dose di speranza che nemmeno la Principessa Leila  ha mai nemmeno concepito:

PER CASO FATE ANCHE I PAGAMENTI CON BOLLETTINO POSTALE?
(In un Bar? Di grazie che è pure un tabacchi, fatto imbecille salamandrone, FATTO IMBECILLE!)
La risposta comunque vi stupirà ed è:
NO.
Ma l’aiuto che la cassiera mi da è preziosissimo:
PER FARE IL BOLLETTINO POSTALE….(suspance…)
DEVI ANDARE IN POSTA…
Lo spoiler più telefonato della storia che non volevo sentire
Andare in posta non era un opzione valutabile.

La posta no… La posta no… La poSTAAAA NOOOOOOO!!!

E invece nulla, devo, non ho scelta… Prima o poi all’inferno ci si ritorna sempre.
Controllo l’orologio, corro al furgone, chiedo a Toretto di spostarsi perché se guida lui arriviamo ieri, mi metto alla guida, attivo il flusso canalizzatore e via, in direzione posta centrale.

Ma poi… la svolta… Dovizioso che attraversa la strada… Ecco… Figata… Che storia… Bona.

Procedo… La posta è vicinissima in effetti ma temo ci sia il pubblico di Wembley che ha assistito al concerto dei Queen nel 1986 in attesa della pensione, e invece no, due persone davanti.

DUE PERSONE DAVANTI. IN POSTA. NELLA SEDE CENTRALE.
(leggete questa frase in slow motion).

Stupito ma perplesso, mi avvicino per chiedere il bollettino precompilato, il terrore da un eventuale ringhiata è altissimo ma… No,
GENTILISSIMA e DISPONIBILISSIMA.
Oggi è il giorno diDDDio, santoDDDio!
Dai dai dai!!! Compilo il tutto e mi metto in fila quando dietro di me, per la prima volta nella mia vita, (giuro) una voce si innalza …
WE WILL WE WILL ROCK YOU! e mi si avvicina Frank Oz che mi chiede, con voce rauca e un pò sibillina:

Passare o non Passare, non c’è chiedere, ma io chiedo… Giovane Padawan lasciare il posto a un vecchio tu puoi?

Rispondo con gentilezza e un sorriso confortante:
(e per sorriso confortante intendo come quello di Jack Torrance)

NOOOO! Mio piccolo verdastro amico! Devo ancora fare la rotta di Kessel e mi rimangono due cazzo di parsec SANTODDDIO!

Mi giro serenamente e procedo con la pratica di pagamento…
Veloce, spedita e perfetta, paradiso!
Finisco, saluto e via, di nuovo sul mio cavallo d’acciaio blu tempesta.
Dopo qualche minuto di viaggio mentalmente lunghissimo, vedo di nuovo la questura, lei è sempre li e ora ho solo un unica speranza:
che il numerino in attesa non sia già il 32…
Nessuno può mettere il numero 31 in un angolo! Nessuno!

Da qui in poi, l’epilogo è da leggere tutto il slow mo.
Drifto senza futuro in un quarto di miglio alla volta,
parcheggio illegalmente fuori dalle strisce,
esco dal finestrino con un balzo, con tutto il tuttibile ben saldo tra le mie mani,
ho solo un obiettivo in testa, raggiungere la porta con l’insegna QUESTURA.
Corro alla velocità plaid, grido destra a Steve Rogers e sinistra a Steve “tatatatatatata” Austin, apro la porta, butto un occhio al numero nel display e…

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